Sono una sostenitrice del motto “fai poco ma ogni dì”, questo perché non amo fare pulizie pasquali o sessioni full immersion tra tutti i detersivi.
Eppure ogni anno mi ritrovo a ridosso della priamvera con scopettone e stracci in mano.
Fare le pulizie di primavera non è altro che una tortura, non si fanno perché ce n’è effettivamente bisogno ma per mera tradizione e per mantenere alta l’autostima di tutte le persone che le fanno.
Ora, dovrei sicuramente scrivere dei consigli utili ed azzeccati su che tipo di spazzolone usare, come spolverare al meglio e perché bisogna passare ai raggi x una casa in primavera, ma mi limiterò a descrivere un elenco di regole per mantenere un rapporto sano con le pulizie e l’ambiente dove si vive anche in primavera.
La casa è di chiunque la abiti e tutti devono in qualche modo contribuire alla sua pulizia per vivere sereni e passare del tempo di alta qualità insieme, senza passarlo a fare recriminazioni su chi deve fare cosa. Collaborare è la migliore scelta che si può fare quasi sempre.
Non si possono passare più di 20 minuti a riordinare e 30 per pulire giornalmente, a meno che non si viva in una casa con una superficie superiore ai 200 metri quadrati, sempre per stare tutti belli tranquilli ed avere il tempo per scambiarsi qualche buon abbraccio. Arrivare a questi tempi giornalieri significa avere una casa a misura di persona, una casa piacevole e sufficientemente pulita ed ordinata.
Tutto ciò che si ha in casa deve avere un suo posto specifico, meglio farlo sapere a tutti gli abitanti per evitare perdite di tempo nelle ricerche che portano a vivere situazioni di attrito inutile e a volte imbarazzante.
Se, camminando per casa ci si scontra con una cosa qualsiasi per terra, la si deve raccogliere e mettere al suo posto, bidone compreso. Questo per evitare di venire sommersi da fazzoletti usati e giocattoli sparsi, frigorifero compreso.
Ogni volta che si vede una ragnatela, se mai se ne dovesse formare una, siete pregati di toglierla o avvertire chi può farlo per voi. Lasciarla lì può solo che rovinare quegli unici cinque minuti di pausa che vi prenderete per sedervi, desiderando solo di non fare nulla.
Non usare come piano d’appoggio ogni cosa orizzontale: il divano non è un porta telecomandi, porta cellulari e biglietti della spesa così come il tavolo non è fatto per raccogliere ogni oggetto che va in una stanza diversa, in un armadio diverso o in uno stipetto in cantina.
Per evitare la tanto temuta sindrome del calzino spaiato, quello che si scompagna in lavatrice, evitate di tirare i calzini quando li togliete: riponeteli nel cesto della biancheria sporca. Sì, ogni volta.
Lavare per terra non è un optional, almeno una volta in settimana sarebbe da fare. Il proprio umore può solo che peggiorare a guardare una piastrella macchiata da settimane, ne va proprio della propria autostima, almeno siate furbi e pulitela appena la macchia si forma.