L’utilizzo massiccio di Videogiochi e Personal Computer aumentano la sedentarietà e di conseguenza possono favorire l’ingrassamento e stati depressivi.
Altro elemento certamente non trascurabile è il fatto che, pur di passare ore ed ore intenti a giocare o a comunicare tramite il PC, s’assumono posture anomale e scorrette.
Basta quasi mezzora al PC e senza rendercene conto capita di sporgerci in avanti, rimanendo con collo e schiena incurvati. Posizione altamente dannosa se perdura nel tempo, soprattutto in età evolutiva. Queste cattive abitudini nella postura, come detto facilitate dall’uso di PC e Videogiochi che catturano l’attenzione, possono sfociare in danni fisici che richiedono consulti con specialisti. Questi danni, se trascurati, potrebbero addirittura divenire non correggibili.
A contribuire enormemente alla scelta della postura, collabora in maniera determinante la sedia. Occorre sceglierne una ergonomica, posizionata in modo tale che piedi poggino per terra. Deve inoltre essere tenuta abbastanza vicina alla scrivania in modo che i gomiti rimangano a novanta gradi quando incontrano il mouse.
La schiena dev’essere tenuta dritta e le spalle distese. Le posture scorrette, nel caso specifico del PC, spesso si manifestano in un senso di fastidio all’altezza dei polsi. Questi dolori, di piccola entità, possono essere conseguenza della postura scorretta che induce a forzare le articolazioni pur di muovere il mouse e continuare inesorabilmente a stare al PC.
Le mani ed i polsi devono preferibilmente essere allineati, così da sforzare di meno le articolazioni e raggiungere più facilmente i punti d’interesse. Quest’allineamento tra mano, polsi ed avambracci è possibile solo quando tastiera e mouse sono ad altezza tale da non richiedere piegamenti diversi dai novanta gradi circa.
Altra pessima abitudine, radicata soprattutto nei più giovani, è quella di stringere particolarmente il mouse tra le mani (soprattutto quando sono particolarmente presi da un gioco). Questa stretta molto forte affatica inutilmente il braccio. Fenomeno simile si verifica anche sulla tastiera, quando un soggetto esercita una forte pressione sui tasti. Ridurre l’energia di pressione aiuta a recuperare energie e ad affaticarsi meno.
Particolarmente stressanti sono i mouse di vecchia generazione (quelli che funzionano tramite la pallina sottostante), si tratta di modelli che richiedono spesso forzature nei movimenti, ripetendo più volge una posizione ed essendo molto meno precisi. Questi
mouse andrebbero sostituiti con quelli ad infrarossi, molto più sensibili agli spostamenti e maneggevoli.
La distanza ottimale per lo schermo è di circa 50 o 70 cm, in altezza tale che il margine superiore d’esso coincida con gli occhi dell’utilizzatore. Per far sì che non induca ad inarcare la schiena occorre che esso punti leggermente verso l’alto.